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Sopravvivere a…

Perché se devi sopravvivere, devi fare in fretta!

 

Sopravvivere davanti ad un pubblico - Corpo e voce

Finalmente è arrivato il tuo momento: la presentazione è pronta, i materiali anche, hai studiato e ripassato. Sei pronto, niente può andare male: eppure hai la gola secca, ti tremano le mani, le gambe non reggono, ti viene da pensare che neanche davanti ad un plotone d’esecuzione ti saresti mai sentito così… stai per entrare in scena!

 

Ti sei riconosciuto riconosci? Non temere, non sei l’unico capita solo a te: sono poche, infatti, le attività in grado di generare così tanti effetti contrastanti in così poco tempo come il dover parlare di fronte ad un pubblico.
Per aiutarti ti mostreremo quanto uno sguardo, un gesto, un’espressione, o semplicemente una postura possano dire di noi a chi abbiamo di fronte, e quale strumento potente possa essere la voce: nessun dogma, ma alcuni suggerimenti utili su come aumentare l’efficacia del tuo eloquio.

Sopravvivere davanti ad un pubblico - I contenuti

Sei un esperto in… lo sai tu in cosa sei esperto. Ma dato che sei un esperto in quella cosa lì, ti hanno chiesto di fare un seminario, di tenere un corso, di parlare a un convegno, di fare un discorso alle nazioni unite! O semplicemente davanti ad un gruppo di lavoro di una decina di persone, ma tanto basta a mandarti nel pallone.

 

Se è vero che i migliori contenuti possono essere distrutti da una cattiva presentazione, è anche vero che esistono tecniche e strumenti operativi per organizzarli efficacemente e per realizzare presentazioni non solo chiare e sintetiche ma brillanti e in grado di emozionare la platea.

 

Ti racconteremo perché lo storytelling esista da migliaia di anni e sia l’arma più potente mai usata dall’homo sapiens; ti mostreremo come passare da un approccio top-down ad uno bottom-up – dal manuale al romanzo – partendo da un contesto del tutto inaspettato per poi arrivare al punto focale, spiazzando la platea e creando stupore.

Sopravvivere alla Smartworking - Oggi lavoro da casa!

Lo Smartworking è sulla bocca di tutti: gli esperti dicono consista in un magico mix di tre componenti: tecnologia – in particolare quella mobile – spazi – oltre i confini della propria scrivania – tempo – che non significa lavorare anche di notte o essere sempre connessi.

 

Noi qui ci focalizziamo su cosa può significare lavorare da casa: da un lato il piacere di lavorare in vestaglia, l’azzeramento dei tempi di commuting, la possibilità di gestire gli impegni familiari; dall’altro l’horror vacui, il senso di solitudine nella pausa caffè e le possibili criticità nella gestione delle relazioni con capo e colleghi.

Sopravvivere allo Smartworking - Non ho più collaboratori!

Hai mai sentito parlare di “sindrome da ufficio vuoto”? No? Te lo sveliamo noi: è una delle possibili reazioni di un capo nei confronti di uno Smartworker.

 

Sono ancora relativamente pochi i lavoratori in Smartworking e di conseguenza pochi i capi a doverli gestire, ma già si rincorrono voci di corridoio allarmanti: “Come, lavora da casa? Come faccio a sapere se sta lavorando? Come faccio a controllarlo? Come faccio a fare le riunioni con lui/lei? Come fa lui/lei a collaborare con i colleghi? Mi starà pensando?”. Nell’era dello Smartworking la relazione capo-collaboratore si gioca in bilico tra autonomia, fiducia e ansia del controllo.

 

Noi accompagneremo i capi in un viaggio attraverso la delega per compiti e obiettivi, la fiducia, l’importanza del feedback, per favorire il passaggio dal “fiato sul collo” alle riflessioni di più ampio respiro.

Sopravvivere alle riunioni

Da cosa nasce la sinistra fama di cui godono le riunioni e come mai, quando tutti lamentano la necessità di comunicare, proprio lo strumento istituzionale per eccellenza viene così squalificato?

 

Noi qui ti mostriamo i 7 peccati capitali delle riunioni, ovvero tutto ciò che sarebbe meglio evitare per non provocare una fuga di massa solo al sentir nominare la parola riunione. Dal non rispettare gli orari al non tenere un verbale fino al non indicarne gli obiettivi, tutti i DOs and DON’Ts delle tanto temute riunioni.

Sopravvivere ai conflitti - base

Tutti noi, quasi ogni giorno, litighiamo. È normale. Perché quando si ha a che fare con altre persone, alle volte le cose non vanno lisce come vorremmo. E quando ciò accade, cioè quando entriamo in conflitto con qualcuno, cerchiamo di cavarcela usando la nostra esperienza e un po’ di buon senso.

 

Ma se alla tua esperienza e al tuo buon senso vuoi aggiungere qualcos’altro, questo è il corso che fa per te. Apprenderai da dove arrivano i conflitti, imparerai come vanno osservati, saprai come prevenirli e sarai capace di venirne fuori a testa alta, se ci sei dentro, o a realizzare la pace, se dovrai affrontare un conflitto altrui.

 

Beh, dai, almeno un risultato te lo garantiamo: imparerai a sopravvivere ai conflitti. Che non è poco.

Sopravvivere ai conflitti - avanzato

Che cosa hanno in comune “Il sesto senso”, “The Others” e “Shutter Island”? Non ti preoccupare, nessuno spoiler (non troppo almeno)!

 

Il fatto che a un certo punto del film accade qualcosa che costringe lo spettatore a rivedere l’intera storia da una prospettiva diversa, sotto un’altra luce. Esempio perfetto della ristrutturazione, la sola tecnica che si può tentare anche se il tuo nemico…ehm…collega non vuole terminare il conflitto, e che consiste nell’introdurre nella situazione un elemento nuovo, con il potere di ribaltarne il significato.

 

Se nel corso base ti abbiamo insegnato come sopravvivere al conflitto, qui diventerai un ninja della gestione dei conflitti: approfondiremo le strategie più avanzate, dall’allargare il campo di battaglia fino alla tecnica della confusione per bloccare la schismogenesi.

Sopravvivere al cambiamento

La forza d’inerzia è una forza che in natura agisce su tutto, e che si oppone, per principio, a ogni cambiamento!
E si manifesta anche in azienda quando arriva un cambiamento, di qualunque tipo, dal nuovo capo alla nuova macchinetta del caffè. Ma anche la forza d’inerzia può essere sconfitta, basta sapere come.

Sopravvivere al cambiamento - per manager

Gestire persone è complicato – farlo in momenti complessi come, quelli di cambiamento lo è ancora di più. Perché non solo devi digerirlo tu ma devi anche motivare i tuoi collaboratori. E li allora servono dei buoni modelli di Change management e dello sbuzzo, Non sai cos’è? è l’ingrediente fondamentale, entra nel corso e lo scoprirai!

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