Cerchi l’audio, il podcast? Eccolo qui! Il testo, invece, lo trovi di seguito. La terza via no, questa volta non la segnaliamo. Dai, è Capodanno, non ti servono nostri consigli. Foto di Jay Mantri.
Come finire l’anno, se non con i propositi per l’anno a venire? Solo che, in una rubrica che s’intitola Non ce la posso fare!, non si mette quello che si spera arrivi nell’anno nuovo. Si mette quello che, con tutto il cuore, si auspica sparisca dai nostri orizzonti.
Questo è il settimo episodio di Non ce la posso fare!, la rubrica e podcast dedicato alle piccole e grandi cose che, al lavoro, succedono. E ti stroncano.
Io che scrivo sono Daniele e, nel corso del 2019, vorrei non trovarmi più a dire «Boja faus, ma perché non sono stato zitto?». Vorrei cioè evitare di parlare a sproposito, cosa che mi accade abbastanza spesso.
Ma ci sono altri momenti da scongiurare. Ad esempio, quelli «Quando ti capitano una serie di sfighe, a cascata, tra cui la rottura della chiave nella toppa del magazzino dove tenevi il furgone con cui, nello stesso giorno, saresti dovuto andare dall’altra parte della Regione a svolgere un lavoro», come racconta Filippo. Ma se c’è chi, come il nostro esperto di video e grafica, conta di evitare guai con le chiavi reali, tangibili, c’è qualcuno che vorrebbe evitare i problemi con un altro tipo di chiavi.
«Dimenticare le password e accorgermi che, ovviamente, non le ho segnate da nessuna parte», dice Chiara, storica – per quanto giovane – formatrice di Spell. Chiara, Chiara… non conosci ancora il segreto per non perdere la password? Usarne una sola, per tutto! Io faccio proprio così: uso la stessa password per tutto, per Linkedin, per la posta elettronica, per Skype, la banca online… come? È poco sicuro? Eh, beh, dipende dalla password che scegli! Certo, se uno usa ‘Pippo’, come password, non va bene, ma io che sono astuto, non uso Pippo, uso Poppi! Geniale, no?
«I documenti da firmare con la firma digitale» sono ciò che vorrebbe evitare Chiara, che invece è la project manager che organizza tutto, ma proprio tutto, dei progetti in entrata. E io la capisco: a fare le firme con l’inchiostro, uno si sporca camicie e vestiti, a fare le firme digitali, minimo minimo ci si macchia in modo irricuperabile la tastiera e il monitor del computer.
Elisa. Non sembri un vezzo, l’auspicio di Elisa.
«Nel 2019 vorrei che il mio parrucchiere non sbagliasse più la tinta dei capelli». Perché per chi passa giornate intere spostandosi da un cliente all’altro, sentirsi a posto con se sé stessi, a partire dai propri capelli, è fondamentale. Certo, non meno importante, per chi opera nel commerciale, è l’evitare alcune piccole dimenticanze.
«Nel 2019 vorrei evitare di dimenticare la carta d’identità presso i clienti, di portarmi via i loro badge per poi doverli restituire, senza ricordarmi dove diavolo li ho messi». Siamo tutti con te, Anna, e siamo sicuri che ce la farai. Perché, che le cose cambieranno, nel 2019, per noi è certo. A cominciare da un cambiamento che, purtroppo, ha un effetto collaterale non esattamente gradito, dal nostro presidente Paolo
«Non vorrei più, dover fare un trasloco, e invece temo proprio che dovrò farlo…». Eh già, perché per noi di SPELL, il 2019 inizia proprio così: con un trasloco! Restiamo a Bologna, certo, ma abbandoniamo la sede di via degli Orefici per andare in un nuovo gagliardo spazio in via Cesare Gnudi!
Eccoci alla fine di questo episodio speciale di Non ce la posso fare! E dunque, auguri di uno splendido 2019 da tutte e tutti noi, Filippo, Chiara, Anna, Elisa, Daniele, Chiara e Paolo. Ma moltissimi auguri anche chi non ha potuto mandare un messaggio, poiché sperduto in mezzo agli scatoloni: Nicola, Lorenza, Lucia, Alessandro, Francesca e Alice.
Auguri!
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