«Con il sudore della tua faccia, mangerai pane!»
Riconoscete questa frase? Magari l’avete sentita in una traduzione un po’ diversa (la nostra viene dalle edizioni Marietti, del 1961). Si tratta di un passo della Genesi. A pronunciare questa frase – Con il sudore della tua faccia, mangerai pane! – è Dio. Adamo, insieme a Eva ha mangiato la mela proibita, e dunque, tra le punizioni che Dio gli infligge, c’è anche quella di dover faticare, per poter sopravvivere.
Adamo, i suoi discendenti e certo anche le discendenti, sono dunque condannati a guadagnarsi di che vivere lavorando e faticando.
Beh, ‘condannati’. Definire il lavoro una ‘condanna’, forse è un po’ troppo. Il lavoro riempie la vita e può essere anche passione, addirittura divertimento. Lavorare è un modo per far parte di una comunità, di avere un ruolo nella società. E infatti il problema è quando il lavoro non c’è, non quando lo si ha.
Va bene, ma pur tenendo conto di tutto ciò, anche chi ha un lavoro dignitoso, che garantisce un certo grado di sicurezza, se non addirittura un buon tenore di vita, può avere dei momenti di difficoltà. Alle volte si tratta di piccole cose, e ce ne si sbarazza subito. Altre volte, invece, le difficoltà sono più toste. Ammazzano l’entusiasmo. Mettono di malumore. Rendono difficile l’alzarsi dal letto la mattina. Spingono a compilare fogli su fogli excel per calcolare settimane, giorni, ore e minuti che mancano alle vacanze.
A tutti questi momenti è dedicata Non ce la posso fare! la nostra nuova serie podcast. La trovate nel nostro show, A livello del lavoro.
Lo faremo con l’aiuto di libri, articoli, voci di esperti, parleremo riunioni, di incomprensioni, di errori, di delega, di smartworking, di scrivanie disordinate. Parleremo di queste e altre situazioni di fronte alle quali, dal profondo del nostro cuore, sgorga sincera questa frase: Non ce la posso fare!
E, per ognuna di queste situazioni, vi daremo una soluzione! Beh no, forse, no… dare una soluzione per ognuna di queste situazioni… non ce la possiamo fare!
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