La LEGO è un’icona dei nostri tempi. La sua è una classica storia di successo, con tutti gli ingredienti necessari per renderla affascinante. A partire dal fatto che è nata in una piccola falegnameria danese. Era il secondo decennio del secolo scorso ed, evidentemente, le falegnamerie svolgevano la funzione che, tempo dopo sarebbe stata dei garage.
Il nome LEGO, pare arrivi dalla combinazione di leg godt, che in danese significa ‘gioca bene’. In effetti, i mattoncini LEGO sono pensati per giocare e, ancora più precisamente, per far giocare i bambini. Senonché, la cosa ha preso piede anche tra i grandi. Non solo quando giocano con i figli, ma anche quando ci giocano tra soli grandi.
Chi si occupa di formazione e consulenza nel mondo del lavoro sa che, oramai da diverso tempo, imperversa l’uso dei LEGO come attività per i team building, il problem solving, le riflessioni sull’identità aziendale e via dicendo. Esiste una versione ufficiale, di questo marchio, la LEGO Serious Play. In definitiva, un gran numero di formatori chiede alle persone in aula di usare i famosi mattoncini come spunto per ragionare su come si lavora insieme.
La LEGO, in altre parole, da prodotto per il gioco dei bambini ha finito per diventare anche strumento di crescita per l’impresa ‘non ludica’.
Ora , l’azienda danese si è spinta ancora un po’ più in là. È entrata nel business dell’energia. All’interno della serie Creator Expert, ha prodotto una turbina eolica. Il nuovo prodotto impiega solo sostanze naturali, poiché i mattoncini sono realizzati con l’impiego di una plastica ricavata dalla canna da zucchero. D’altra parte, come avrebbe potuto, la casa danese, non realizzare un’opera altamente ecologica?
La turbina porta il marchio Vestas, azienda che produce quei ventilatori colossali con tre sottili pale. Si vedono anche in Italia, ma soprattutto appaiono nelle serie televisive americane, quando i protagonisti attraversano lande desolate e, naturalmente, parecchio ventose.
La turbina proposta dalla Lego, naturalmente, è una riproduzione in scala, alta circa un metro, che non è poco! Ci sarebbe un trucco, in realtà, e cioè che a far girare le pale non è il vento ma è un piccolo motorino a batterie. Ma vabè, non sottilizziamo.
Quello che è interessante, a mio parere, è che una delle aziende più blasonate sul tema del divertimento, abbia scelto di dire la sua anche su un argomento serio, e cioè quello della produzione di energia.
Avete mai provato a dire a a un bambino agitato perché non riesce a costruire «ma stai calmo, è solo un gioco!». La sua reazione, ve ne sarete accorti, è furibonda! Ha ragione lui: giocare è un’attività maledettamente seria.
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